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Da Leonardo al Naviglio Grande

Storia del Naviglio

Leonardo Da Vinci progettò il sistema di chiuse per ovviare al problema del dislivello dei terreni, per rendere così possibile la navigazione e non perse l' occasione per farne alcuni schizzi, ora conservati al Museo dei Navigli. Alla seconda metà del XII secolo risale la realizzazione del primo tratto navigabile; Così i cinquanta chilometri del primo canale (Ticinello), furono inaugurati nel 1179, dando il via alla costruzione del Naviglio grande. Grandi ingegneri misero mano al progetto e ancora oggi si può ammirare l'innovativo sistema di chiuse ideato da Leonardo verso la fine del Quattrocento. Il trasporto dei marmi delle cave di Candoglia (Val d'Ossola), utilizzati per la decorazione del Duomo di Milano avveniva proprio attraverso questo canale. Nasce a Tornavento (sbarramento della Paladella) e passando per Abbiategrasso, giunge dopo circa 50 chilometri alla Darsena di Porta Ticinese a Milano. Il Naviglio grande, nel tratto tra Milano e Turbigo, è un chiaro esempio delle ricchezze scambiate un tempo: numerosi sono i palazzi signorili, le antiche cascine, i borghi, i ponti in ferro battuto, gli approntamenti da pesca e le chiese d'ogni epoca e stile.

Nasce da una ferrovia a cavalli

Tram-road

Dal 1858 al 1865 era in funzione una particolare ferrovia a cavalli adibita al trasporto dei barconi che, risalito il Naviglio Grande, passavano nel Ticino con direzione Lago Maggiore. Questo mezzo di comunicazione, chiamato anche "Ipposidra", era stato ideato da Carlo Cattaneo. Lo statista ed economista milanese inventò questa ferrovia al fine di velocizzare il "ritorno" delle barche che provenivano da Milano ove avevano scaricato materiale da costruzione, beni alimentari e quant'altro la terra del Verbano offriva al capoluogo lombardo. L'idea della ferrovia, contraddistinta dal traino del carrello sul quale poggiava il barcone da parte dei 6/8 cavalli, originava dalle notevoli difficoltà di risalita incontrate dai convogli lungo il Ticino nel tratto Tornavento e Sesto Calende causate dalla presenza di alcune rapide. A Tornavento, poco dopo l'inizio del Naviglio Grande, sorgeva una darsena ove giungevano i barconi nell'attesa di essere caricati sui carri. Lì era, altresì, un edificio adibito anche a ricovero dei numerosi cavalli necessari per il traino. Il tracciato, di complessivi 18 chilometri circa, si snodava dalla darsena di Tornavento per risalire alla pianura della Malpensa e giungere così a Somma Lombardo in prossimità del fiume Strona. Lì era ubicato un altro edificio ferroviario, utilizzato per il cambio dei cavalli. Successivamente proseguiva sino alla ripida discesa dei "Gruppetti" ove un piano inclinato di 400 metri e una pendenza superiore al 20 per mille, consentivano al carro di giungere direttamente nella darsena lungo l'alzaia del Ticino a Sesto Calende. Qui la barca veniva reimmessa in acqua e, trainata dai cavalli, giungeva alla piarda di Sesto Calende. Unico esempio di "tram-road" per merci all'americana in Europa del XIX secolo. Il tramonto di questa rivoluzionaria realizzazione del Cattaneo è stato decretato dall'apertura della linea ferroviaria Milano-Somma-Sesto Calende.